Arco di Traiano
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Sandro & Cristina
意大利罗韦雷托2,897 条分享
2022年3月
Non poteva mancare una visita all'Arco di Traiano, nel nostro girovagare per Ancona. Molto bello e la zona circostante, tenuta veramente molto bene.
撰写日期:2023年2月15日
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Fabrizio
意大利822 条分享
2022年12月
Anche in questo caso, visita effettuata fortunatamente con guida. E' un vero gioiello questa vestigia, con forte contrasto sul porto moderno
撰写日期:2023年1月10日
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sandro712
意大利那不勒斯466 条分享
2022年9月
L’Arco DI Traiano è un bellissimo monumento voluto dal Senato Romano per esprimere la propria gratitudine verso l'imperatore Traiano che aveva ampliato il porto di Ancona a proprie spese.
Come si può vedere dalle foto: l’arco ha sfidato i secoli, presentandosi in ottime condizioni, nonostante tutte le vicissitudini storiche, infatti questi marmi hanno attraversato: guerre, saccheggi della città e quant'altro. I lavori di interramento del porto, allontanando l'arco dal mare, hanno un po' alterato quella che era il suo legame stretto con l'acqua, oltre che disatteso lo scopo celebrativo per cui fu costruito. Però, una visita a questo monumento, vale sicuramente la pena effettuarla, specialmente al tramonto, momento in cui acqua e cielo si accendono di mille colori, regalando al visitatore una vista impareggiabile del porto e della città.
Come si può vedere dalle foto: l’arco ha sfidato i secoli, presentandosi in ottime condizioni, nonostante tutte le vicissitudini storiche, infatti questi marmi hanno attraversato: guerre, saccheggi della città e quant'altro. I lavori di interramento del porto, allontanando l'arco dal mare, hanno un po' alterato quella che era il suo legame stretto con l'acqua, oltre che disatteso lo scopo celebrativo per cui fu costruito. Però, una visita a questo monumento, vale sicuramente la pena effettuarla, specialmente al tramonto, momento in cui acqua e cielo si accendono di mille colori, regalando al visitatore una vista impareggiabile del porto e della città.
撰写日期:2022年10月9日
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David S
英国米德尔斯堡1,646 条分享
2022年9月 • 夫妻情侣
An ancient marble monument built between 114 and 117 AD to honour the Roman Emperor Trajan and still standing loud and proud today. My wife and I had a short stop off in Ancona whilst on a cruiser and we relished the opportunity to view this amazing sight.
撰写日期:2022年10月6日
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geo l
8 条分享
2022年8月
Bella la passeggiata che porta all'arco, dal quale abbiamo ammirato delle belle prospettive sulla città e sul colle di S. Ciriaco
撰写日期:2022年8月11日
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cornerio
5 条分享
2022年6月
Un fantastico arco romano dedicato all'imperatore che porto l'Impero Romano alla massima espansione.
撰写日期:2022年6月29日
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Trip.Travel.Love
7 条分享
2022年2月
L'arco di Traiano è un monumento ben curato, ubicato al molo nord del porto di Ancona. Si impone sul paesaggio grazie alla sua posizione rialzata, molto suggestivo!
撰写日期:2022年6月4日
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Andrea
27 条分享
2022年4月
Secondo me è uno dei migliori manufatti del genere in Italia: il livello di conservazione è sorprendente, esaltato dalla qualità e dalla luminosità della pietra di costruzione e dalla posizione suggestiva nel porto antico ai piedi della collina di San Ciriaco
撰写日期:2022年4月8日
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Tommaso612
意大利罗马503 条分享
2021年7月
Questo grande arco trionfale fu eretto su decisione del Senato e del popolo di Roma agli inizi del II secolo dopo Cristo, per ringraziare l’imperatore Traiano il quale, di sua iniziativa, aveva poco prima ampliato e ammodernato il porto dell’antica Ankon, sino a farlo diventare uno dei maggiori del Mare Adriatico. In seguito, il monumento fu anche utilizzato per celebrare le vittorie militari del grande condottiero.
L’arco, realizzato su progetto dell’architetto di corte Apollodoro di Damasco, è rivestito di una varietà di marmo greco particolarmente pregiata a causa del suo candore, detta “proconnesio”. Le sue linee armoniose ed eleganti ne fanno uno dei migliori esempi di arte romana delle Marche. Le due facciate principali sono pressoché simmetriche; l’unico fornice è fiancheggiato da quattro colonne scanalate a capitello corinzio, con la base molto rialzata. Sull’ampio frontone rivolto verso terra campeggiavano tre iscrizioni composte da lettere di bronzo, oggi perdute; dalle impronte rimaste si può tuttora leggere che la principale, quella centrale, era dedicata a Traiano, esaltato come trionfatore sui Germani e sui Daci; quella di sinistra alla moglie Plotina e quella di destra alla sorella Ulpia Marciana. Le statue bronzee di questi tre augusti personaggi ornavano la sommità del monumento dal lato rivolto alla terra; sull’altro, rivolto al mare, c’erano le statue di tre divinità legate alla navigazione e ai viaggi: Nettuno, suo figlio Portuno (protettore dei porti) e Mercurio. L’apparato decorativo comprendeva anche 14 rostri, i simboli della potenza navale romana, infissi sulle pareti. Le statue e i rostri sono andati perduti, ma, a testimoniare la loro presenza, restano i fori delle staffe di fissaggio. Sulle chiavi di volta delle arcate sono invece rimasti i busti delle divinità Tellus e Oceanus: quest’ultimo, facilmente riconoscibile per il suo migliore stato di conservazione, è ovviamente rivolto verso il mare.
Dal porto di Ankòn salparono le armate romane dirette alla conquista della Dacia, l’odierna Romania; il successo dell’impresa fece assumere all’arco trionfale, e più in generale alla città, il senso di un beneaugurale collegamento tra occidente e oriente. Alla caduta dell’impero il monumento cadde in degrado; nel IX secolo tutti gli ornamenti in bronzo furono depredati dai pirati saraceni. Più tardi, proprio per scongiurare il pericolo di invasioni dal mare, fu costruita attorno alla città e al porto una solida cinta di mura difensive nella quale fu incardinato l’arco trionfale.
Nell’Ottocento l’intera zona del porto fu sottoposta ad un generale restauro: le muraglie medioevali furono in parte eliminate e l’arco (del quale fu finalmente riconosciuto l’enorme valore storico e artistico) fu inserito al centro di una fastosa scenografia neoclassica chiamata “Barriera Gregoriana” in onore di papa Gregorio XVI. Nell’occasione fu costruita la scalinata marmorea che tuttora sostiene l’arco dal lato rivolto alla terra.
Tranne la scalinata e una sorta di camminamento rialzato dietro il monumento, l’apparato ottocentesco fu distrutto nel secondo dopoguerra tra aspre polemiche, quando il molo fu ammodernato, ampliato e spostato in avanti di diversi di metri. Di conseguenza, oggi il grande arco non si trova più a diretto contatto con la riva del mare, perdendo parte del significato simbolico che aveva nel passato. Nonostante ciò, il monumento ha conservato pressoché intatta la purezza delle sue linee architettoniche, esaltata da ottimi restauri e da una sapiente illuminazione che lo rende visibile di notte anche da grande distanza. Dopo due millenni, il monumento testimonia ancora, splendidamente, l’antico ruolo di “Porta d’Oriente” rappresentato dalla città di Ancona. Mi raccomando di non confondere l’Arco di Traiano col vicino Arco Clementino (un monumento settecentesco, di minor pregio storico e artistico, progettato dal Vanvitelli) del quale la sola facciata rivolta al mare è rivestita in marmo, l’altra è in mattoni.
Chi fosse interessato a scoprire l’aspetto originale dell’Arco di Traiano e della zona ad esso adiacente, può farsene un’idea visitando il Museo archeologico nazionale delle Marche di Ancona, ove ne è esposto un modellino molto dettagliato.
L’arco, realizzato su progetto dell’architetto di corte Apollodoro di Damasco, è rivestito di una varietà di marmo greco particolarmente pregiata a causa del suo candore, detta “proconnesio”. Le sue linee armoniose ed eleganti ne fanno uno dei migliori esempi di arte romana delle Marche. Le due facciate principali sono pressoché simmetriche; l’unico fornice è fiancheggiato da quattro colonne scanalate a capitello corinzio, con la base molto rialzata. Sull’ampio frontone rivolto verso terra campeggiavano tre iscrizioni composte da lettere di bronzo, oggi perdute; dalle impronte rimaste si può tuttora leggere che la principale, quella centrale, era dedicata a Traiano, esaltato come trionfatore sui Germani e sui Daci; quella di sinistra alla moglie Plotina e quella di destra alla sorella Ulpia Marciana. Le statue bronzee di questi tre augusti personaggi ornavano la sommità del monumento dal lato rivolto alla terra; sull’altro, rivolto al mare, c’erano le statue di tre divinità legate alla navigazione e ai viaggi: Nettuno, suo figlio Portuno (protettore dei porti) e Mercurio. L’apparato decorativo comprendeva anche 14 rostri, i simboli della potenza navale romana, infissi sulle pareti. Le statue e i rostri sono andati perduti, ma, a testimoniare la loro presenza, restano i fori delle staffe di fissaggio. Sulle chiavi di volta delle arcate sono invece rimasti i busti delle divinità Tellus e Oceanus: quest’ultimo, facilmente riconoscibile per il suo migliore stato di conservazione, è ovviamente rivolto verso il mare.
Dal porto di Ankòn salparono le armate romane dirette alla conquista della Dacia, l’odierna Romania; il successo dell’impresa fece assumere all’arco trionfale, e più in generale alla città, il senso di un beneaugurale collegamento tra occidente e oriente. Alla caduta dell’impero il monumento cadde in degrado; nel IX secolo tutti gli ornamenti in bronzo furono depredati dai pirati saraceni. Più tardi, proprio per scongiurare il pericolo di invasioni dal mare, fu costruita attorno alla città e al porto una solida cinta di mura difensive nella quale fu incardinato l’arco trionfale.
Nell’Ottocento l’intera zona del porto fu sottoposta ad un generale restauro: le muraglie medioevali furono in parte eliminate e l’arco (del quale fu finalmente riconosciuto l’enorme valore storico e artistico) fu inserito al centro di una fastosa scenografia neoclassica chiamata “Barriera Gregoriana” in onore di papa Gregorio XVI. Nell’occasione fu costruita la scalinata marmorea che tuttora sostiene l’arco dal lato rivolto alla terra.
Tranne la scalinata e una sorta di camminamento rialzato dietro il monumento, l’apparato ottocentesco fu distrutto nel secondo dopoguerra tra aspre polemiche, quando il molo fu ammodernato, ampliato e spostato in avanti di diversi di metri. Di conseguenza, oggi il grande arco non si trova più a diretto contatto con la riva del mare, perdendo parte del significato simbolico che aveva nel passato. Nonostante ciò, il monumento ha conservato pressoché intatta la purezza delle sue linee architettoniche, esaltata da ottimi restauri e da una sapiente illuminazione che lo rende visibile di notte anche da grande distanza. Dopo due millenni, il monumento testimonia ancora, splendidamente, l’antico ruolo di “Porta d’Oriente” rappresentato dalla città di Ancona. Mi raccomando di non confondere l’Arco di Traiano col vicino Arco Clementino (un monumento settecentesco, di minor pregio storico e artistico, progettato dal Vanvitelli) del quale la sola facciata rivolta al mare è rivestita in marmo, l’altra è in mattoni.
Chi fosse interessato a scoprire l’aspetto originale dell’Arco di Traiano e della zona ad esso adiacente, può farsene un’idea visitando il Museo archeologico nazionale delle Marche di Ancona, ove ne è esposto un modellino molto dettagliato.
撰写日期:2021年11月24日
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88monique
意大利米兰4,773 条分享
2021年9月 • 夫妻情侣
Si tratta di uno dei più importanti edifici romani delle Marche. Venne fatto costruire dal Senato per esprimere la riconoscenza verso l' Imperatore Traiano che aveva fatto eseguire , a sue spese, lavori di ristrutturazione e di ampliamento del porto di Ancona al fine di renderlo più sicuro. Colpiscono la sua particolare posizione che lo vede inserito nell'area portuale , quasi a sottolineare il legame storico della città con il mare e la sua figura slanciata, ad un solo fornice fiancheggiato da due colonne corinzie, che lo differenzia da altri archi romani. Venne costruito, con blocchi di marmo dell' Imetto, dall' architetto Apollodoro di Damasco. Originariamente sulla sommità dell' arco erano collocati due gruppi di statue in bronzo , uno dedicato alle divinità marine , Nettuno , Mercurio e Palemone e, l' altro raffigurante lo stesso Traiano, la moglie Plotina e la sorella Marciana. Queste statue, unitamente ai fregi in bronzo, vennero trafugate, nel IX secolo , durante le incursioni saracene. Peccato per la scala in pietra , aggiunta in epoca successiva, che da accesso al camminamento ma non si inserisce adeguatamente nel contesto storico descritto.
撰写日期:2021年10月3日
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